mercoledì 7 luglio 2010

la mia solidarietà

la mia solidarietà (per quanto possa valere) va ai cittadini dell'Aquila andati a Roma per protestare contro la mancata ricostruzione, per le tasse dell'anno scorso (sospese) che dovrebbero rendere un un'unica tranche, per le infrastrutture della loro città ad oggi ancora inefficienti, per protestare per essere stati trattati come fenomeni da baraccone a scopi propagandistici ed elettorali.
e che hanno raccolto un messaggio di speranza:

7 commenti:

gattonero ha detto...

Rabbia, tanta rabbia, solo rabbia!
E alla rabbia per quanto sta accadendo, si aggiunge la rabbia dell'impotenza, del non sapere cosa fare a far cessare questa metastasi infame che sta invadendo il paese.
Temo che solo con la democrazia non ce la faremo.
L'ho detto altrove, il vecchio fascismo è stato estirpato pagando fiumi di sangue.
E questo nuovo?

ReAnto ha detto...

Non esiste la disperazione , non esiste la miseria non esiste il diverso. Siamo in democrazia, daltronde, un mondo fatato. Tutto luccica e ci sono regali e premi per tutti. Ai disturbatori della quiete e di "questa democrazia" , bastionamoli!

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Urge un Tartaglia bis... Chi si sacrifica?

Stefania248 ha detto...

Mi unisco al tuo pensiero, Vittorio.
(ps, quando puoi passa da me)
:)

ReAnto ha detto...

Paghiamo anche un canone per non sapere.
Che coglioni !!

Greis ha detto...

Condivido il tuo pensiero Vittorio..
Pagine vergognose si aggiungono, giorno dopo giorno, nel drammatico libro della nostra storia.
Nel mondo fatato in cui tutto luccica e ci sono regali e premi per tutti, spero si possa concludere il racconto con un niente affatto scontato LIETO FINE!

Ernest ha detto...

Cittadini che marciano chiedendo una cosa normale... la loro vita indietro, ricevono dal governo non più luci, foto di rito, palchi con tanto di discorsi, ma bensì manganelli. Quel sangue è anche il nostro, le lotte devono essere unite, da Pomilgiano, passando per i precari arrivando ai terremotati tutti unite dalla contrapposizione ad un interlocutore fascista, un regime che non ha nemmeno più paura di farsi vedere.
Ieri è stao uno dei tanti giorni tristi da mettere nella storia del nostro paese e la cosa che fa aumentare la tristezza è il fatto che molti, troppo italiani non sanno nemmeno cosa è successo.
un saluto